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Thomas Coccolini Haertl

about

Oltre agli studi di Architettura a Firenze, per cui la mia professione è nel campo del design e allestimenti fieristici internazionali, dal 2017 sono Sommelier AIS e collaboro con alcune testate giornalistiche di settore.

Mi occupo principalmente di visite in cantina e degustazioni, ma non mi fermo al solo vino, perché ho sempre ritenuto la multisensorialità uno degli aspetti fondamentali del nostro vivere quotidiano. 

L’architettura incontra il vino non solo attraverso la mia ricerca di cantine che hanno largamente investito nella qualità degli edifici (con la rivista Spirito diVino), ma anche direttamente, lavorando nell’azienda DUMAS INT. EX. SPA, all’interno del gruppo di Verona Fiere, co-progettando stand multipiano come ad esempio Ferrari F.lli Lunelli, il Gruppo Mezzacorona, Sartori, Bertani Domains, Cantina di Soave e altri, al Vinitaly e non solo.

Ho iniziato la collaborazione con WineStop&Go e la giornalista Francesca Fiocchi, curando la rubrica Vino&Vinile (il cui primo articolo fu scritto per Daniele Cernilli e Doctor Wine), un nome che non è originale, ma l’argomento lo è stato certamente, ovvero accostare grandi vini a grandi LP, i vinili che hanno fatto la storia della musica Jazz, Pop e Rock. Ascoltati rigorosamente con impianti audio definiti High-End, cioè di qualità senza compromessi.

 

Questo progetto nasceva non a caso, essendo io musicista, batterista. A proposito di multisensoriale. La musica è parte integrante della mia vita fin da ragazzo, quando ho iniziato da autodidatta, poi approfondito gli studi con insegnanti e masterclass in varie scuole e conservatori. Sono un jazzista che spazia, oppure se preferite un musicista funky-soul che arriva fino al jazz. Anche qui l’intreccio con il vino è fondamentale, tanto che ho collaborato a curare due stagioni della rassegna estiva Mercoledì Rosé della cantina Venturini-Baldini, sulle colline di Reggio Emilia. Gli incontri fra musica e vino si allargano poi al mondo della degustazione, con tanti concerti tenuti presso ristoranti di pregio, citando ad esempio Ca’ Matilde dello chef stellato Incerti Vezzani, oppure La Cantoria dello chef Andrea Caselli, oppure presso il ristorante e Jazz Club The Craftsman. Ho avuto anche una mia associazione musicale per la direzione artistica di vari eventi provinciali. Ho a mia volta tenuto lezioni sullo strumento della batteria dal punto di vista storico e dei materiali.

 

Nella ricerca del multisensoriale, potrebbe sembrare che io abbia tralasciato le arti visive. Al contrario, una delle prime cose a cui mi sono dedicato, oltre il disegno è stata la fotografia, fin da bambino sui banchi delle elementari con le macchine fotografiche di mio padre. Non mi sono però fermato ad un approccio dilettantistico, approfondendo gli studi prima con un corso di fotografia e regia, poi con l’esame di Scienza e tecnica delle comunicazioni visive, all’università, con il prof. E. Mucci. Ho svolto alcune personali di fotografia, ma soprattutto mi sono dedicato alla Composizione fotografica per cui negli anni è nata una collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Reggio Emilia per cui svolgo le lezioni, ottimamente coadiuvato dall’architetto fotografo Marco Introini con cui nel ‘16 e ‘17, ho tenuto lezioni presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, distaccamento internazionale (MN). 

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